mercoledì 22 giugno 2011
domenica 19 giugno 2011
L'unità d'Italia.
1848-1849 = prima guerra d’indipendenza (nessun risultato)
1859 = seconda guerra d’indipendenza (si ottiene l’Italia centrale)
1860 = spedizione dei Mille (si ottiene l’Italia meridionale)
1866 = terza guerra d’indipendenza (non si ottiene niente con la guerra, ma poi tramite le vittorie della Prussia si annette il veneto)
1870 = annessione di Roma
1915-1918 = prima guerra mondiale
1859 = seconda guerra d’indipendenza (si ottiene l’Italia centrale)
1860 = spedizione dei Mille (si ottiene l’Italia meridionale)
1866 = terza guerra d’indipendenza (non si ottiene niente con la guerra, ma poi tramite le vittorie della Prussia si annette il veneto)
1870 = annessione di Roma
1915-1918 = prima guerra mondiale
A Teano. Lo storico incontro tra Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele II, avvenuto il 26 ottobre del 1860, con il quale si concluse la spedizione dei Mille.
La seconda guerra mondiale.
La seconda guerra mondiale è il conflitto che tra il 1939 e il 1945 ha visto confrontarsi da un lato le potenze dell'Asse e dall'altro i paesi alleati.
Ebbe inizio il 1º settembre 1939 con l'invasione della Polonia da parte della Germania; terminò, nel teatro europeo, l'8 maggio 1945 con la resa tedesca e, nel teatro asiatico, il successivo 2 settembre con la resa dell'Impero giapponese a seguito dei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki.
Al termine del conflitto si instaurò un nuovo ordine mondiale fondato sulla contrapposizione, nota come "guerra fredda", tra Stati Uniti ed Unione Sovietica, mentre l'Europa, ridotta ad un cumulo di macerie, proseguendo l'involuzione iniziata con il primo conflitto mondiale, perse definitivamente la propria egemonia sul pianeta.
Ebbe inizio il 1º settembre 1939 con l'invasione della Polonia da parte della Germania; terminò, nel teatro europeo, l'8 maggio 1945 con la resa tedesca e, nel teatro asiatico, il successivo 2 settembre con la resa dell'Impero giapponese a seguito dei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki.
Al termine del conflitto si instaurò un nuovo ordine mondiale fondato sulla contrapposizione, nota come "guerra fredda", tra Stati Uniti ed Unione Sovietica, mentre l'Europa, ridotta ad un cumulo di macerie, proseguendo l'involuzione iniziata con il primo conflitto mondiale, perse definitivamente la propria egemonia sul pianeta.
Campi di sterminio.
La Genetica.
R = Carattere dominante
r = Carattere recessivo
1^ legge
R R
r Rr Rr 100% Individuo dominante
r Rr Rr
2^ legge
R r
R RR Rr
Rapporto 3:1
r Rr rr
3^ legge
Ogni carattere è indipendente.
r = Carattere recessivo
1^ legge
R R
r Rr Rr 100% Individuo dominante
r Rr Rr
2^ legge
R r
R RR Rr
Rapporto 3:1
r Rr rr
3^ legge
Ogni carattere è indipendente.
lunedì 6 giugno 2011
Georg Friedrich Händel, nato nel 1685 e morto nel 1759,è stato un compositore tedesco naturalizzato inglese nel 1727, considerato uno dei più grandi musicisti del Barocco, ed in assoluto tra i più importanti della storia della musica.
Il compositore nacque nella città di Halle, nella regione tedesca della Sassonia, da una famiglia borghese e trascorse gran parte della vita all'estero, frequentando numerose corti europee. Morì a Londra all'età di settantaquattro anni.
Io eseguirò una sua composizione: Bourrèe Wikipedia.
Bourrèe by Handel, video
Il compositore nacque nella città di Halle, nella regione tedesca della Sassonia, da una famiglia borghese e trascorse gran parte della vita all'estero, frequentando numerose corti europee. Morì a Londra all'età di settantaquattro anni.
Io eseguirò una sua composizione: Bourrèe Wikipedia.
Bourrèe by Handel, video
lunedì 23 maggio 2011
La poesia, un'arte magnifica!
Qui di seguito riporto alcune tra le poesie che ho trattato durante l'anno.
Ugo Foscolo
- In morte del fratello Giovanni
- A Zacinto
Questo di sette è il più gradito giorno,
pien di speme e di gioia:
diman tristezza e noia
recheran l'ore, ed al travaglio usato
ciascuno in suo pensier farà ritorno.
Garzoncello scherzoso,
cotesta età fiorita
è come un giorno d'allegrezza pieno,
giorno chiaro, sereno,
che precorre alla festa di tua vita.
Godi, fanciullo mio; stato soave,
stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo'; ma la tua festa
ch'anco tardi a venir non ti sia grave.
Ugo Foscolo
- In morte del fratello Giovanni
Un dì, s'io non andrò sempre fuggendo di gente in gente, me vedrai seduto su la tua pietra, o fratel mio, gemendo il fior de' tuoi gentil anni caduto.
La Madre or sol suo dì tardo traendo parla di me col tuo cenere muto, ma io deluse a voi le palme tendo e sol da lunge i miei tetti saluto,
sento gli avversi numi, e le secrete cure che al viver tuo furon tempesta, e prego anch'io nel tuo porto quiete.
Questo di tanta speme oggi mi resta! Straniere genti, almen le ossa rendete allora al petto della madre mesta.
- A Zacinto
Né più mai toccherò le sacre sponde ove il mio corpo fanciulletto giacque, Zacinto mia, che te specchi nell'onde del greco mar da cui vergine nacque
Venere, e fea quelle isole feconde col suo primo sorriso, onde non tacque le tue limpide nubi e le tue fronde l'inclito verso di colui che l'acque
cantò fatali, ed il diverso esiglio per cui bello di fama e di sventura baciò la sua petrosa Itaca Ulisse
- Alla sera
Forse perché della fatal quïete Tu sei l'immago a me sì cara vieni O sera! E quando ti corteggian liete Le nubi estive e i zeffiri sereni,
E quando dal nevoso aere inquïete Tenebre e lunghe all'universo meni Sempre scendi invocata, e le secrete Vie del mio cor soavemente tieni.
Vagar mi fai co' miei pensier su l'orme che vanno al nulla eterno; e intanto fugge questo reo tempo, e van con lui le torme
Delle cure onde meco egli si strugge; e mentre io guardo la tua pace, dorme Quello spirto guerrier ch'entro mi rugge.
Alessandro Manzoni
- I promessi sposi
Ne riporto una parte significativa:
Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien quasi a un tratto, a restringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra e un'ampia costiera dall'altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive par che renda ancor più sensibile all'occhio questa trasformazione e segni il punto in cui il lago cessa, e l'Adda ricomincia per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l'acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni.
Giacomo Leopardi
- Il sabato del villaggio
La donzelletta vien dalla campagna
in sul calar del sole,
col suo fascio dell'erba; e reca in mano
un mazzolin di rose e viole,
onde, siccome suole, ornare ella si appresta
dimani, al dí di festa, il petto e il crine.
Siede con le vicine
su la scala a filar la vecchierella,
incontro là dove si perde il giorno;
e novellando vien del suo buon tempo,
quando ai dí della festa ella si ornava,
ed ancor sana e snella
solea danzar la sera intra di quei
ch'ebbe compagni nell'età piú bella.
Già tutta l'aria imbruna,
torna azzurro il sereno, e tornan l'ombre
giú da' colli e da' tetti,
al biancheggiar della recente luna.
Or la squilla dà segno
della festa che viene;
ed a quel suon diresti
che il cor si riconforta.
I fanciulli gridando
su la piazzuola in frotta,
e qua e là saltando,
fanno un lieto romore;
e intanto riede alla sua parca mensa,
fischiando, il zappatore,
e seco pensa al dí del suo riposo.
Poi quando intorno è spenta ogni altra face,
e tutto l'altro tace,
odi il martel picchiare, odi la sega
del legnaiuol, che veglia
nella chiusa bottega alla lucerna,
e s'affretta, e s'adopra
di fornir l'opra anzi al chiarir dell'alba.
in sul calar del sole,
col suo fascio dell'erba; e reca in mano
un mazzolin di rose e viole,
onde, siccome suole, ornare ella si appresta
dimani, al dí di festa, il petto e il crine.
Siede con le vicine
su la scala a filar la vecchierella,
incontro là dove si perde il giorno;
e novellando vien del suo buon tempo,
quando ai dí della festa ella si ornava,
ed ancor sana e snella
solea danzar la sera intra di quei
ch'ebbe compagni nell'età piú bella.
Già tutta l'aria imbruna,
torna azzurro il sereno, e tornan l'ombre
giú da' colli e da' tetti,
al biancheggiar della recente luna.
Or la squilla dà segno
della festa che viene;
ed a quel suon diresti
che il cor si riconforta.
I fanciulli gridando
su la piazzuola in frotta,
e qua e là saltando,
fanno un lieto romore;
e intanto riede alla sua parca mensa,
fischiando, il zappatore,
e seco pensa al dí del suo riposo.
Poi quando intorno è spenta ogni altra face,
e tutto l'altro tace,
odi il martel picchiare, odi la sega
del legnaiuol, che veglia
nella chiusa bottega alla lucerna,
e s'affretta, e s'adopra
di fornir l'opra anzi al chiarir dell'alba.
Questo di sette è il più gradito giorno,
pien di speme e di gioia:
diman tristezza e noia
recheran l'ore, ed al travaglio usato
ciascuno in suo pensier farà ritorno.
Garzoncello scherzoso,
cotesta età fiorita
è come un giorno d'allegrezza pieno,
giorno chiaro, sereno,
che precorre alla festa di tua vita.
Godi, fanciullo mio; stato soave,
stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo'; ma la tua festa
ch'anco tardi a venir non ti sia grave.
lunedì 9 maggio 2011
La prima guerra mondiale.
La prima guerra mondiale
La prima guerra mondiale (per i contemporanei la Grande guerra) fu il conflitto cominciato il 28 luglio 1914 con la dichiarazione di guerra dell'Austria alla Serbia a seguito dell'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono d'Austria, compiuto a Sarajevo (Bosnia Erzegovina) il 28 giugno 1914.
La foto a fianco rappresenta una sentinella nella trincea.
lunedì 28 marzo 2011
Va pensiero. Verdi.
Va' Pensiero.
“Va Pensiero”, nell’ultimo atto, si ispira ad un salmo, Il salmo 137:
1. Lungo i fiumi laggiù in Babilonia,
sulle rive sedemmo in pianto
al ricordo struggente di Sion;
sopra i salici, là in quella terra,
appendemmo le cetre armoniose.
2. Oppressori e infami aguzzini
ci chiedevan le nostre canzoni,
dopo averci condotti in catene,
le canzoni di gioia chiedevan:
"Intonateci i canti di Sion".
3. Potevamo noi forse cantare
salmi e canti del nostro Iddio
in quel triste paese straniero?
La mia destra sia paralizzata
se ti scordo, o Gerusalemme.
4. Mi si attacchi la lingua al palato
se un istante appena io lascio
di pensarti, mia Gerusalemme,
se non pongo te, Gerusalemme,
al di sopra di ogni mia gioia.
5. Tu ricorda i figli di Edom:
Dio, quanto nel giorno supremo
contro Gerusalemme urlavan:
"Distruggete le mura, abbattete,
annientate le sue fondamenta".
6. Babilonia, o madre di morte,
sciagurata città, sia beato
chi ti rende la stessa infamia,
sia beato chi afferra i tuoi figli
e li stritola contro la roccia.
sulle rive sedemmo in pianto
al ricordo struggente di Sion;
sopra i salici, là in quella terra,
appendemmo le cetre armoniose.
2. Oppressori e infami aguzzini
ci chiedevan le nostre canzoni,
dopo averci condotti in catene,
le canzoni di gioia chiedevan:
"Intonateci i canti di Sion".
3. Potevamo noi forse cantare
salmi e canti del nostro Iddio
in quel triste paese straniero?
La mia destra sia paralizzata
se ti scordo, o Gerusalemme.
4. Mi si attacchi la lingua al palato
se un istante appena io lascio
di pensarti, mia Gerusalemme,
se non pongo te, Gerusalemme,
al di sopra di ogni mia gioia.
5. Tu ricorda i figli di Edom:
Dio, quanto nel giorno supremo
contro Gerusalemme urlavan:
"Distruggete le mura, abbattete,
annientate le sue fondamenta".
6. Babilonia, o madre di morte,
sciagurata città, sia beato
chi ti rende la stessa infamia,
sia beato chi afferra i tuoi figli
e li stritola contro la roccia.
Questo è il testo:
Va, pensiero, sull'ali dorate Va, ti posa sui clivi, sui colli, Ove olezzano tepide e molli L'aure dolci del suolo natal! Del Giordano le rive saluta, Di Sionne le torri atterrate... Oh, mia patria, sì bella e perduta! Oh, membranza sì cara e fatal! Arpa d'or dei fatidici vati, Perché muta del salice pendi? Le memorie nel petto raccendi, Ci favella del tempo che fu! O simìle di Solima ai fati Traggi un suono di crudo lamento, O t'ispiri il Signore un concento Che ne infonda al patire virtù Che ne infonda al patire virtù
lunedì 21 marzo 2011
Le scuole nazionali.
Le scuole nazionali.
All'inizio della seconda metà dell'Ottocento, iniziarono a delinearsi i presupposti per la nascita di scuole musicali alternative alle grandi tedesca, francese ed italiana che, con vari contributi, per alcuni secoli avevano monopolizzato il panorama. In realtà, si potrebbe parlare di scuola, nel senso accademico del termine, solo nel caso russo, con il gruppo dei Cinque, mentre nelle altre situazioni il termine "scuola" indicava più astrattamente una tendenza, un filone artistico.
La scuola boema
La scuola boema nacque idealmente con Bedřich Smetana, che tendeva al recupero del patrimonio culturale senza rinnegare i valori culturali europei. Di lui si ricordano i sei grandi poemi sinfonici per orchestra raccolti con il titolo "Ma vlast" (la mia patria), e l'opera "La sposa venduta".
Prosecutore dell'opera di Smetana fu Antonín Dvořák, che risentì dell'opera Brahmsiana nelle sue 9 sinfonie, tra le quali spicca la quinta (o nona) "dal nuovo mondo", composta appunto durante il suo soggiorno statunitense dove ricoprì l'incarico di direttore del conservatorio di musica di New York. Essa risente, anche se in modo velato, dei canti popolari "spirituals" propri della cultura di quelle terre.
La scuola scandinava
La scuola scandinava-nordeuropea non annoverò grandi musicisti in grado di ricalcare le orme dei ben più famosi drammaturghi che animavano l'arte letteraria in quei tempi: su tutti spiccavano solamente le figure di Franz Berwald in Svezia, Johan Jiulius Sibelius in Finlandia, Niels Gade in Danimarca, Edvard Grieg in Norvegia, il quale musicò l’opera “Peer Gynt” di Ibsen. (Ibsen è considerato il padre della drammaturgia moderna, per aver portato nel teatro la dimensione più intima della borghesia ottocentesca, mettendone a nudo le contraddizioni e il profondo maschilismo)
La scuola inglese
La scuola romantica inglese fu incentrata sulla figura di Edward Elgar, che lanciato nel panorama musicale mondiale delle "variazioni enigma" Op.36 per orchestra, proseguì la sua carriera di compositore con la produzione di alcuni poemi sinfonici, come "Falstaff", di derivazione Shakespeariana.
La scuola spagnola
La scuola spagnola nacque ad opera del teorico, musicologo e compositore Felipe Pedrell, che mirò ad una valorizzazione del folklore popolare senza incorrere nelle esagerazioni esuberanti che tanto piacevano a Rimskij-Korsakov. Pedrell ebbe tra i suoi seguaci il grande Isaac Albéniz.
l pianista ed in seguito compositore Enrique Granados, anch'egli allievo di Pedrell, raggiunse fama e prestigio alla tastiera con la suite "Goyescas", ispirata alle opere del pittore spagnolo Francisco Goya, tanto che una successiva elaborazione del pezzo diventò un'opera di scena. Di lui si ricordano anche le dodici "danze spagnole" sempre per pianoforte.
La scuola russa
Ad aprire la strada per il rinnovamento e la formazione di uno stile musicale personalizzato per questa nazione fu Michail Ivanovič Glinka, che avendo modo di viaggiare molto in tutta l'Europa, conobbe ed ammirò molti stili musicali differenti, dal francese al tedesco allo spagnolo, innamorandosi di quest'ultimo grazie anche al fascino esercitato su di lui dalla particolare sensibilità esotica di quella realtà.
Nella seconda metà dell’ottocento, spiccarono altre due figure: Anton Rubinstein e Pëtr Ilič Čajkovskij.
Čajkovskij scrisse anche alcune opere teatrali tra cui spiccano "Eugenij Onegin" su testo di Puskin, che riproponeva il tema dell'"antieroe" che rifuggeva dall'amore, e "la Dama di picche": entrambe piene di spunti pessimistici. Il genere però che permise a Čajkovskij di esprimersi al meglio fu quello del balletto: i tre capolavori "Lo schiaccianoci", "Il lago dei cigni" e "La bella addormentata nel bosco" rappresentano una vetta insuperata nel genere e costituiscono il primo vero esempio di balletto con musiche, non di mero accompagnamento alla scena, ma con un proprio altissimo valore artistico. Da questi celebri balletti venne poi assemblata una suite di brani orchestrali da eseguire senza il supporto scenico.
La musica "leggera".
La musica “leggera”
Viene abitualmente definita con il termine musica leggera, musica pop, pop music (sinonimo inglese), o semplicemente pop, la musica mainstream contemporanea, destinata ad un pubblico vasto quanto più è possibile. L'espressione definisce un tipo di musica di facile ascolto e poco elaborata, spesso ridotta a semplice intrattenimento e destinata al consumo di massa. In effetti, la musica leggera raggruppa in sé un insieme di tendenze musicali affermatesi a partire dal XX secolo, caratterizzate da un linguaggio relativamente semplice e in alcuni casi schematico. La musica leggera è strettamente inserita nel circuito di diffusione commerciale mondiale con incisioni discografiche, video, festival, concerti-spettacolo, trasmissioni e reti televisive e radiofoniche. Se la semplicità del linguaggio musicale e il disimpegno tematico distinguono la musica leggera dalla cosiddetta "musica colta" e underground, la presenza di una vera e propria industria la differenzia dalla musica popolare.
Nello specifico il termine musica leggera nacque in Italia per definire la musica pop italiana. Nella penisola, prima della British invasion dei primi anni sessanta, il termine inglese pop music per definire questo tipo di musica era pressoché sconosciuto ai più, e fu assorbito in seguito alla fama conquistata dai gruppi d'oltremanica. Di fatto oggi viene più facile utilizzare il termine pop per definire la musica commerciale internazionale e allo stesso modo è più facile definire con musica leggera la musica melodica italiana, ma dal punto di vista concettuale e strutturale i due termini coincidono.
In Italia, dagli anni cinquanta, è stata popolarizzata, inizialmente attorno al Festival di Sanremo e con un apice nei primi anni '60, un tipo di musica leggera derivante dalla tradizionale melodica italiana, la quale ebbe un grande successo nella penisola a partire dalla seconda metà del XIX secolo. Il ritorno alla tradizione, e la sua rielaborazione in chiave più moderna (arrangiameti con influenze swing, jazz, e un cantato meno legato alla musica d'opera), è stato incoraggiato dal successo dal primo movimento di crooner americani (per lo più italo-americani) che iniziavano ad affacciarsi anche al fronte europeo. Questa riscoperta, avvenuta anche in reazione alle proibizioni fasciste degli anni trenta e quaranta, avvenne con l'apporto di interpreti e cantautori italiani, alcuni di essi divenuti poi di fama internazionale.
Le caratteristiche principali della musica leggera sono:
- spiccata orecchiabilità;
- utilizzo abbondante della melodia;
- ritmica semplice e uso di tempi musicali pari (primo tra tutti il 4/4);
- testi di facile comprensione;
- sottofondo musicale per lo più scarno o poco elaborato;
- utilizzo del cosiddetto formato canzone (strofe alternate al ritornello);
- breve durata dei brani.
Nel corso del Novecento il confine tra jazz e musica leggera è stato ridefinito più volte, senza mai trovare una esatta collocazione. L'unica certezza che abbiamo sull'argomento è proprio quella dell'impossibilità di stabilire quale sia la linea di demarcazione tra musica "alta" e quella "bassa". Ciò che ieri era popolare adesso può essere uno standard, un motivetto swing un tempo bollato come "canzonetta" oggi è un brano "easy jazz".
Il pop rock è un termine generico applicato a quella parte della musica leggera caratterizzata da elementi pop e un'aggressività accattivante tipica della musica rock. Come costume della musica pop le sue melodie e i suoi testi risultano quindi più universali e tesi a soddisfare la maggior parte dei fruitori di musica leggera.
Il Rock.
La musica rock (conosciuto spesso anche solo come rock) è un genere musicale, nato nel corso degli anni '50 e anni '60 negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Il suono del rock ruota spesso intorno alla chitarra elettrica, alla quale si aggiungono strumenti ritmici come il basso elettrico la batteria, e strumenti a tastiera come l'organo Hammond, il pianoforte, la tastiera e, alla fine degli anni '60, sintetizzatore; altri strumenti come il sassofono e l'armonica sono usati, perlopiù per assoli. Possono essere inoltre presenti archi (violino e violoncello) ed ottoni (tromba e trombone).
Alla fine degli anni '60 ed i primi anni '70, la musica rock ha sviluppato diversi sottogeneri; si è mescolata con la musica popolare creando il folk rock, con il blues per creare blues-rock e con il jazz per creare il fusion. In seguito, il rock ha incorporato influenze soul, funk e della musica latina e sviluppando altri sottogeneri; negli anni '70 il soft rock, il glam rock, l'heavy metal, l'hard rock, il progressive rock ed il punk rock, negli '80 la new wave, l'hardcore punk e l'alternative rock, mentre negli anni '90 il grunge, il Britpop, l'indie rock.
Molti gruppi rock sono composti da quattro elementi, un chitarrista elettrico, un cantante, un bassista ed un batterista, formando un quartetto; talvolta si può omettere un membro, così come il cantante può suonare anch'egli uno strumento e, il canto stesso può essere assegnato a più persone.
Il rock and roll (spesso conosciuto anche come rock & roll o rock 'n' roll) è un sottogenere della Popular music nato negli Stati Uniti tra la fine degli anni '40 e l'inizio negli anni anni '50, originato dal blues, dal country, dall'R&B, dal jazz, dal gospel e, in misura minore, dal folk. Attorno alla metà degli anni sessanta, il Rock and roll si evolse in quello stile più generico e internazionale chiamato "musica Rock", sebbene avesse continuato ad essere definito spesso con il nome di Rock and roll.
Il Rock and roll raggiunse una vasta popolarità nel 1960, avendo un ampio impatto sociale.
Una canzone rock psichedelica è “The End” dei Doors.
domenica 16 gennaio 2011
Musiche Extraeuropee.
Ecco un lavoro sulle musiche extraeuropee, come l'australiana, la cinese, l'indiana e qualcun'altra.
Ci sono anche le fonti da cui ho preso il materiale, quindi, se non è abbastanza, potete approfondire nei siti.
http://icamandola.it/files/musiche_straniere_-_chiara_squarcia.doc
Chiara. (:
Ci sono anche le fonti da cui ho preso il materiale, quindi, se non è abbastanza, potete approfondire nei siti.
http://icamandola.it/files/musiche_straniere_-_chiara_squarcia.doc
Chiara. (:
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