lunedì 28 marzo 2011

Va pensiero. Verdi.

Va' Pensiero.
“Va Pensiero”, nell’ultimo atto, si ispira ad un salmo, Il salmo 137:
1. Lungo i fiumi laggiù in Babilonia, 
sulle rive sedemmo in pianto
al ricordo struggente di Sion; 
sopra i salici, là in quella terra, 
appendemmo le cetre armoniose. 

2. Oppressori e infami aguzzini 
ci chiedevan le nostre canzoni, 
dopo averci condotti in catene, 
le canzoni di gioia chiedevan: 
"Intonateci i canti di Sion". 

3. Potevamo noi forse cantare 
salmi e canti del nostro Iddio 
in quel triste paese straniero? 
La mia destra sia paralizzata 
se ti scordo, o Gerusalemme. 

4. Mi si attacchi la lingua al palato 
se un istante appena io lascio 
di pensarti, mia Gerusalemme, 
se non pongo te, Gerusalemme, 
al di sopra di ogni mia gioia. 

5. Tu ricorda i figli di Edom: 
Dio, quanto nel giorno supremo 
contro Gerusalemme urlavan: 
"Distruggete le mura, abbattete, 
annientate le sue fondamenta". 

6. Babilonia, o madre di morte, 
sciagurata città, sia beato 
chi ti rende la stessa infamia, 
sia beato chi afferra i tuoi figli 
e li stritola contro la roccia.

Questo pezzo è cantato dagli Ebrei prigionieri in Babilonia.



Questo è il testo:

Va, pensiero, sull'ali dorate
Va, ti posa sui clivi, sui colli,
Ove olezzano tepide e molli
L'aure dolci del suolo natal!
Del Giordano le rive saluta,
Di Sionne le torri atterrate...
Oh, mia patria, sì bella e perduta!
Oh, membranza sì cara e fatal!
Arpa d'or dei fatidici vati,
Perché muta del salice pendi?
Le memorie nel petto raccendi,
Ci favella del tempo che fu!
O simìle di Solima ai fati
Traggi un suono di crudo lamento,
O t'ispiri il Signore un concento
Che ne infonda al patire virtù
Che ne infonda al patire virtù

lunedì 21 marzo 2011

Le scuole nazionali.

Le scuole nazionali.
All'inizio della seconda metà dell'Ottocento, iniziarono a delinearsi i presupposti per la nascita di scuole musicali alternative alle grandi tedesca, francese ed italiana che, con vari contributi, per alcuni secoli avevano monopolizzato il panorama. In realtà, si potrebbe parlare di scuola, nel senso accademico del termine, solo nel caso russo, con il gruppo dei Cinque, mentre nelle altre situazioni il termine "scuola" indicava più astrattamente una tendenza, un filone artistico.

 

La scuola boema

La scuola boema nacque idealmente con Bedřich Smetana, che tendeva al recupero del patrimonio culturale senza rinnegare i valori culturali europei. Di lui si ricordano i sei grandi poemi sinfonici per orchestra raccolti con il titolo "Ma vlast" (la mia patria), e l'opera "La sposa venduta".
Prosecutore dell'opera di Smetana fu Antonín Dvořák, che risentì dell'opera Brahmsiana nelle sue 9 sinfonie, tra le quali spicca la quinta (o nona) "dal nuovo mondo", composta appunto durante il suo soggiorno statunitense dove ricoprì l'incarico di direttore del conservatorio di musica di New York. Essa risente, anche se in modo velato, dei canti popolari "spirituals" propri della cultura di quelle terre.

La scuola scandinava

La scuola scandinava-nordeuropea non annoverò grandi musicisti in grado di ricalcare le orme dei ben più famosi drammaturghi che animavano l'arte letteraria in quei tempi: su tutti spiccavano solamente le figure di Franz Berwald in Svezia, Johan Jiulius Sibelius  in Finlandia, Niels Gade in Danimarca, Edvard Grieg in Norvegia, il quale musicò l’opera “Peer Gynt” di Ibsen. (Ibsen è considerato il padre della drammaturgia moderna, per aver portato nel teatro la dimensione più intima della borghesia ottocentesca, mettendone a nudo le contraddizioni e il profondo maschilismo)


La scuola inglese

La scuola romantica inglese fu incentrata sulla figura di Edward Elgar,  che lanciato nel panorama musicale mondiale delle "variazioni enigma" Op.36 per orchestra, proseguì la sua carriera di compositore con la produzione di alcuni poemi sinfonici, come "Falstaff", di derivazione Shakespeariana.

 La scuola spagnola

La scuola spagnola nacque ad opera del teorico, musicologo e compositore Felipe Pedrell, che mirò ad una valorizzazione del folklore popolare senza incorrere nelle esagerazioni esuberanti che tanto piacevano a Rimskij-Korsakov. Pedrell ebbe tra i suoi seguaci il grande Isaac Albéniz.
l pianista ed in seguito compositore Enrique Granados, anch'egli allievo di Pedrell, raggiunse fama e prestigio alla tastiera con la suite "Goyescas", ispirata alle opere del pittore spagnolo Francisco Goya, tanto che una successiva elaborazione del pezzo diventò un'opera di scena. Di lui si ricordano anche le dodici "danze spagnole" sempre per pianoforte.

La scuola russa

Ad aprire la strada per il rinnovamento e la formazione di uno stile musicale personalizzato per questa nazione fu Michail Ivanovič Glinka, che avendo modo di viaggiare molto in tutta l'Europa, conobbe ed ammirò molti stili musicali differenti, dal francese al tedesco allo spagnolo, innamorandosi di quest'ultimo grazie anche al fascino esercitato su di lui dalla particolare sensibilità esotica di quella realtà.
Nella seconda metà dell’ottocento, spiccarono  altre due figure: Anton Rubinstein e Pëtr Ilič Čajkovskij.
Čajkovskij scrisse anche alcune opere teatrali tra cui spiccano "Eugenij Onegin" su testo di Puskin, che riproponeva il tema dell'"antieroe" che rifuggeva dall'amore, e "la Dama di picche": entrambe piene di spunti pessimistici. Il genere però che permise a Čajkovskij di esprimersi al meglio fu quello del balletto: i tre capolavori "Lo schiaccianoci", "Il lago dei cigni" e "La bella addormentata nel bosco" rappresentano una vetta insuperata nel genere e costituiscono il primo vero esempio di balletto con musiche, non di mero accompagnamento alla scena, ma con un proprio altissimo valore artistico. Da questi celebri balletti venne poi assemblata una suite di brani orchestrali da eseguire senza il supporto scenico.

La musica "leggera".

La musica “leggera”
Viene abitualmente definita con il termine musica leggera, musica pop, pop music (sinonimo inglese), o semplicemente pop, la musica mainstream contemporanea, destinata ad un pubblico vasto quanto più è possibile. L'espressione definisce un tipo di musica di facile ascolto e poco elaborata, spesso ridotta a semplice intrattenimento e destinata al consumo di massa. In effetti, la musica leggera raggruppa in sé un insieme di tendenze musicali affermatesi a partire dal XX secolo, caratterizzate da un linguaggio relativamente semplice e in alcuni casi schematico. La musica leggera è strettamente inserita nel circuito di diffusione commerciale mondiale con incisioni discografiche, video, festival, concerti-spettacolo, trasmissioni e reti televisive e radiofoniche. Se la semplicità del linguaggio musicale e il disimpegno tematico distinguono la musica leggera dalla cosiddetta "musica colta" e underground, la presenza di una vera e propria industria la differenzia dalla musica popolare.
Nello specifico il termine musica leggera nacque in Italia per definire la musica pop italiana. Nella penisola, prima della British invasion dei primi anni sessanta, il termine inglese pop music per definire questo tipo di musica era pressoché sconosciuto ai più, e fu assorbito in seguito alla fama conquistata dai gruppi d'oltremanica. Di fatto oggi viene più facile utilizzare il termine pop per definire la musica commerciale internazionale e allo stesso modo è più facile definire con musica leggera la musica melodica italiana, ma dal punto di vista concettuale e strutturale i due termini coincidono.
In Italia, dagli anni cinquanta, è stata popolarizzata, inizialmente attorno al Festival di Sanremo e con un apice nei primi anni '60, un tipo di musica leggera derivante dalla tradizionale melodica italiana, la quale ebbe un grande successo nella penisola a partire dalla seconda metà del XIX secolo. Il ritorno alla tradizione, e la sua rielaborazione in chiave più moderna (arrangiameti con influenze swing, jazz, e un cantato meno legato alla musica d'opera), è stato incoraggiato dal successo dal primo movimento di crooner americani (per lo più italo-americani) che iniziavano ad affacciarsi anche al fronte europeo. Questa riscoperta, avvenuta anche in reazione alle proibizioni fasciste degli anni trenta e quaranta, avvenne con l'apporto di interpreti e cantautori italiani, alcuni di essi divenuti poi di fama internazionale.
Le caratteristiche principali della musica leggera sono:
  • spiccata orecchiabilità;
  • utilizzo abbondante della melodia;
  • ritmica semplice e uso di tempi musicali pari (primo tra tutti il 4/4);
  • testi di facile comprensione;
  • sottofondo musicale per lo più scarno o poco elaborato;
  • utilizzo del cosiddetto formato canzone (strofe alternate al ritornello);
  • breve durata dei brani.
Nel corso del Novecento il confine tra jazz e musica leggera è stato ridefinito più volte, senza mai trovare una esatta collocazione. L'unica certezza che abbiamo sull'argomento è proprio quella dell'impossibilità di stabilire quale sia la linea di demarcazione tra musica "alta" e quella "bassa". Ciò che ieri era popolare adesso può essere uno standard, un motivetto swing un tempo bollato come "canzonetta" oggi è un brano "easy jazz".
Il pop rock è un termine generico applicato a quella parte della musica leggera caratterizzata da elementi pop e un'aggressività accattivante tipica della musica rock. Come costume della musica pop le sue melodie e i suoi testi risultano quindi più universali e tesi a soddisfare la maggior parte dei fruitori di musica leggera.
Il Rock.
La musica rock (conosciuto spesso anche solo come rock) è un genere musicale, nato nel corso degli anni '50 e anni '60 negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Il suono del rock ruota spesso intorno alla chitarra elettrica, alla quale si aggiungono strumenti ritmici come il basso elettrico la batteria, e strumenti a tastiera come l'organo Hammond, il pianoforte, la tastiera e, alla fine degli anni '60, sintetizzatore; altri strumenti come il sassofono e l'armonica sono usati, perlopiù per assoli. Possono essere inoltre presenti archi (violino e violoncello) ed ottoni (tromba e trombone).
Alla fine degli anni '60 ed i primi anni '70, la musica rock ha sviluppato diversi sottogeneri; si è mescolata con la musica popolare creando il folk rock, con il blues per creare blues-rock e con il jazz per creare il fusion. In seguito, il rock ha incorporato influenze soul, funk e della musica latina e sviluppando altri sottogeneri; negli anni '70 il soft rock, il glam rock, l'heavy metal, l'hard rock, il progressive rock ed il punk rock, negli '80 la new wave, l'hardcore punk e l'alternative rock, mentre negli anni '90 il grunge, il Britpop, l'indie rock.
Molti gruppi rock sono composti da quattro elementi, un chitarrista elettrico, un cantante, un bassista ed un batterista, formando un quartetto; talvolta si può omettere un membro, così come il cantante può suonare anch'egli uno strumento e, il canto stesso può essere assegnato a più persone.
Il rock and roll (spesso conosciuto anche come rock & roll o rock 'n' roll) è un sottogenere della Popular music nato negli Stati Uniti tra la fine degli anni '40 e l'inizio negli anni anni '50, originato dal blues, dal country, dall'R&B, dal jazz, dal gospel e, in misura minore, dal folk. Attorno alla metà degli anni sessanta, il Rock and roll si evolse in quello stile più generico e internazionale chiamato "musica Rock", sebbene avesse continuato ad essere definito spesso con il nome di Rock and roll.
Il Rock and roll raggiunse una vasta popolarità nel 1960, avendo un ampio impatto sociale.
Una canzone rock psichedelica è “The End” dei Doors.